Mi chiamo Vittoria Iguazu e sono un’editora afroamericana, sono mulatta e porto i capelli alla Angela Davis. Quando ho deciso di lanciare il mio progetto editoriale ho scelto uno pseudonimo che rendesse omaggio a due grandi spazi acquatici: il lago africano, sul quale si specchiano Kenya, Uganda e Tanzania, e le cascate sudamericane, sulle quali si affacciano Brasile, Argentina e Paraguai. Mi piace infatti pensare che i fiumi – che attraversano popoli diversi e trascinano nelle proprie acque oggetti, ricordi e storie di vita – sono, in fondo, come le buone letterature: provengono da paesi lontani per confluire in un unico serbatoio, quello della cultura e della memoria.
Voglio dunque difendere le acque che garantiscono la vita e trasmettono la cultura, e intendo farlo presidiando le sponde e risalendo i fiumi in cerca di espressioni letterarie vive ed originali. Nel mio viaggio incontrerò scrittori africani e sudamericani, ma non solo. Mi fermerò nelle zone rurali e nelle città per conoscere i griots di ieri e di oggi. Mi farò portavoce di tradizioni dimenticate e inesplorate pubblicando testi e organizzando eventi culturali.